Dal corso "Da educati a educatori"

"Quella volta che..." ho incontrato l'associazione e la vita è tornata quasi serena..

Scrivo la mia autobiografia: “QUELLA VOLTA CHE...”

Nel lontano 1979. diagnosi di diabete non sapevo cosa fosse con qualche pastiglia pensavo di guarire. La realtà era un'altra. Malattia cronica. Ho incontrato l'associazione e la vita è tornata quasi serena.

Alla notizia di essere un diabetico la mia vita è cambiata, nei primi mesi, ma non più di tanto in quanto sono in GRADO DI GESTIRMI SENZA PATEMI NE PROBLEMI. SONO SEMPRE CONSAPEVOLE DELLE MIE CONDIZIONI E CON UMILTA' E SEMPLICITA' VIVO BENE.

Quando mi è stata diagnosticata una (malattia). Dopo lo shock iniziale (superato anche con l'aiuto dei medici) ho cercato di viverla in positivo – affrontandola con serenità – coraggio e speranza. Essendo introversa per natura questo mi ha aiutato a migliorare i rapporti con tutti. Anche se tendo a non parlarne (la malattia).

1 mela (medio grande)=1 brioche vuota = 25 gr di carboidrati.
Il counting dei carboidrati ha scardinato le mie “certezze” (?) e mi ha permesso di ricostruire in maniera corretta: ora ho delle buone fondamenta da cui partire per realizzare molti piani solidi e stabili.

Quando ho perso i genitori

ritrovarmi dopo 30 anni che lavoravo nella stessa azienda senza lavoro.

Riuscire a trovare e imparare tutto un nuovo lavoro. Praticamente ricominciare daccapo a 50 anni e riuscirci. È stata una bella soddisfazione.

La mia vita è sempre stata seguita dai genitori anche per il lavoro. Mi sono sentita libera non ammalata quando ho detto stop e ho incominciato a vivere senza la mano nella mano. Infatti cerco di imparare gestire il DIABETE per non sentirmi in gabbia, attualmente mi ha fatto conoscere tanti amici e molte esperienze.

Quando mi sono resa conto che la mia indipendenza (economica, di lavoro, intellettuale) non era sufficiente, volevo qualcuno che si “prendesse cura” di me come persona indipendente che aveva/ha bisogno di “condividere”. Non mi ero resa conto che per me “condividere” era una priorità.

La mia vita è cambiata quando ho avuto i miei 2 figli mi hanno resa più responsabile soprattutto alla fine della seconda gravidanza quando aimè è iniziato il percorso del mio diabete. È iniziato un percorso di responsabilità con i miei figli e il dover curare la mia “malattia” ho voluto fin dall'inizio essere consapevole di quello che mi stava succedendo e di come accettare e far condividerla con la mia famiglia ma a distanza di più di ventanni mi sono ritrovata a cercare aiuto e informazione da chi come me ha il mio stesso problema “RIUSCIRO' A TROVARE LA SOLUZIONE”???

il giorno in cui nacque la mia prima figlia. Da quel momento mi sono sentito più responsabile e questo mi ha spinto sempre più a migliorarmi.
Quando è morta mia nonna. Quando è morta mia mamma. Quando ho detto ai miei parenti del mio orientamento sessuale. Quando ho lasciato il mio Paese per vivere in Europa.

Sono i due fatti che mi stanno e mi hanno cambiata (credo in peggio). In primo è la morte dell'unica persona a cui abbia mai voluto bene e alla quale il mio cuore credo sarà per sempre legato. Il secondo è la distruzione da parte di altri, di quella persona che io credevo mi amasse segretamente. Mi ritrovo spersa, non so più cosa credere, se sia stata una finzione da parte sua e questo mi distrugge. Io … anno e ancora non permetto a nessuno di avvicinarsi neanche lontanamente al mio cuore... (non che nessuno ci abbia mai provato o forse non me ne sono mai accorta).. e adesso dopo quello che ho sentito, il mio muro si inspessisce sempre di più; allontanandomi sempre di più dal resto del mondo... e ho idea di essere arrivata quasi ad un punto di non ritorno … di aver perso me stessa … e di fare tutto come se fossi in una grande recita … come mi dicono abbia fatto il mio punto di riferimento

non mi ha cambiato la vita, tuttavia mi ha reso più attento ad attivare la mia conoscenza sulle problematiche del diabete al fine di essere d'aiuto a me stesso ed agli altri.

Camminando nella notte, un incontro che ha cambiato in positivo la mia vita. Quando da 1 si diventa due e poi tanti che ti aiutano e sostengono per raggiungere un domani migliore! Grazie!!!

la mia vita è cambiata con un incontro: la Presidente di un'Associazione mi ha proposto di aderire al volontoriato. Ho accettato un incarico durato 7 anni: le scoperte che ho fatto mi hanno rivoltato come un calzino! Sono diventato protagonista della mia vita (all'alba dei 50 anni!) Ripensandoci è stato un grosso “salto di qualità”.

Fattori dell'evento: pseudo perdita lavoro; figlio a 27 anni con 2 apparecchi acustici e dopo pochi giorni 4 insuline al dì. Concomitanza di: per me ernia a disco con operazione + esaurimento e ricovero. Il tutto nel tempo di 1 mese. Ora: dopo un anno ricomincio a riprendere in mano la mia vita, un po' per volta ma ancora con tanto isterismo. Povera mia moglie ma ho tanta voglia di recupero. Magari vorrei il consenso di mia moglie per il sì.

Nascondermi dietro e dentro un aspetto “normale” che normale non era! Ero “diversa”, inferiore agli alle altri/e. Vita difficile ,incerta, prospettive future limitate, gravi complicanze all'orizzonte. Maternità, professione, affettività tutto compromesso! Avrei mai potuto amare ed essere amata? Come fare a dire ad un ragazzo: Sono diabetica?! Un viaggio in macchina, una grave ipoglicemia con perdita di coscienza. Un breve lampo di lucidità, un sussurro: dammi da mangiare! La dichiarazione: sono diabetica! Mi vuoi ancora?. Sì per tutta la vita!........ 37 anni di felicità assieme.

Come pensare a quando mi hanno diagnosticato il diabete? C'è però anche una cosa di cui sono soddisfatta.. ho imparato a dare il giusto peso alle cose negative che mi capitano... prima stavo bene e andavo in crisi per nulla. Ora non sto benissimo ma sono sicuramente più tenace....
ero bimba di 7 anni quando ho fatto esperienza di collegio. Esperienza per me in quel momento molto negative. Senza genitori vicini, meridionale in un ambiente dove i “terroni” erano molto derisi e a cui era facile fare dispetti. Nella mia mente di bimba ho sviluppato che dove le compagne e le insegnanti mi umiliavano c'era anche “Qualcuno” che mi proteggeva. Quando sono tornata in famiglia “luogo d'amore” mi sono ripormessa di diventare una persona senza pregiudizi, aperta a chiunque per amarlo. Ci sono riuscita? Comunque ci provo.

Vivevo.... ed ho sbagliato … credevo che non avrei mai sbagliato. Ora cerco di vivere tenendo presente che sbaglierò ancora ma anche, che imparerò da gli altri e da me.

Il tempo “libero” ti permette di dedicarti alle cose che più ti gratificano e che fai per scelta “libera” e non per necessità. E da qui nasce anche la disponibilità verso gli altri.

Un evento di grande importanza nella mia vita è stato il momento (circa 20 anni fa) in cui è stato diagnosticato il diabete a mia moglie. Ma è ora che ne capisco totalmente l'impatto reale su di me, perchè allora non mi era sembrato così. Adesso, rivedendo le varie tappe che sono intercorse, scopro che nulla è stato così importante.

Ebbene sì è stata proprio una scelta quando dal laboratorio mi è arrivato l'esito positivo di un testo di gravidanza avevo 21 anni e tante ambizioni. Mossa da curiosità x questa gravidanza x la trasformazione che avrebbe segnato il mio corpo e la mia anima accettai il bambino. Mi resi conto dopo del cambiamento che sarebbe avvenuto non volevo più né lavorare né studiare volevo stare sempre con il mio bambino e non volevo affidarlo a nessuno a stento ho finito la scuola infermieri e mio marito l'università. Un altro cambiamento che mi ha segnato è stata la notizia della malattia (diabete) (Rancore verso mio padre padrone che mi ha trasmesso suo malgrado questa malattia. Sguardo diverso rispetto al tempo, all'ironia (che dicono avessi prima) alla gioia di vivere, al divertimento di mangiare e prepararlo x altri. Non c'è più spazio avrei continuato.

Da qualche mese uscita dall'ospedale con questa diagnosi di diabete, una dieta da seguire e una macchinetta per pungersi le dita … un sacco di libretti da leggere, un sacco di testimonianze raccolte in ospedale, ovviamente tutte tragiche … e tutte di persone anziane... Sono perplessa … C'è qualcosa che non mi convince … non m i ci vedo proprio tra 20 anni conciata come quelle persone in ospedale … Un consiglio da un'amica: “perchè non provi ad andare in un'associazione di volontariato? Lì ne sanno sicuramente qualcosa di più …” E così la cerco; telefono; mi dicono di andare nei giorni d'apertura … Ci vado, non troppo convinta, aspettandomi persone anziane, zoppe e mezze cieche … E invece trovo un gruppetto di persone che ridono e scherzano; c'è chi mi dice che si muove solo in bici e chi mi dice che mangiare dolci non fa sempre male... E un concetto è subito chiaro: bisogna conoscere e informarsi, sperimentare e mettersi in gioco … qualcosa sta cambiando, … forse non è così tragico …

due anni fa ho ritelefonato ad un collega che mi aveva “attaccato” la cornetta del telefono, pretendendo le sue scuse. Ero all'inizio in un periodo di crescita della mia autostima … Mi sono messa alla prova e ho vinto la mia timidezza. Questo è stato un piccolo passo alla scoperta di giornalieri “piccoli” successi nella conoscenza e comprensione delle mie emozioni. Penso, vero il coraggio nell'affrontare le proprie paure. Non so quanto sia lunga questa mia strada, ma già (dopo 20 anni!!!) di diabete, non ho alcuna remora a parlare di me stessa (inclusa la mia terapia) a persone che incontro anche in ambito professionale. L'evento sopracitato è stata una piccola scintilla di amore verso me stessa … complici, se non attori, tanti angeli … in bianco e azzurro.

Dopo due anni di tribolazioni e di notizie contrastanti esse riuscito, assumendo informazioni in proprio, e attraverso strumenti che l'Associazione mi ha fornito, la soddisfazione d'essere arrivato ad un equilibrio nella gestione del diabete.

Sono contenta di aver incontrato questa associazione perchè finalmente diventerò responsabile della mia malattia, e cercherò di diventare capace di curarmi. E di migliorare il mio rapporto con gli altri. Spero di essere capace e di crescere con tutti Voi così attenti e preparati. Penso che da questa esperienza la mia vita migliorerà. Ringrazio quei volontari che mi hanno aiutato ad arrivare qui e niente succede a caso. Mi auguro che sia sempre così visto che il buongiorno si vede dal mattino. Auguri.

Ho cambiato la mia vita quando sono andato in pensione.

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