La voce delle persone

UNA TESTIMONIANZA

UNA TESTIMONIANZA

Ringrazio le persone che si adoperano e investono il loro tempo in quest’avventura...
di C. B.
Ho 35 anni e sono diabetica dalla pasqua del 1990.. mi sembra un’eternità.. soprattutto se penso alle energie investite per alleggerire ogni situazione controversa che ho incontrato sul mio percorso; pensavo che l’essere diabetici, implicasse “solo” l’impegno di curarsi in modo adeguato per vivere al meglio o come tutti, in realtà spesso mi sono imbattuta anche in colossali sistemi di “gestione burocratica”: ASL che fanno rientrare i loro budget a discapito del nostro materiale per il controllo della malattia; industrie farmaceutiche che riquadrano i propri bilanci talora con il compromesso di eliminare dal commercio il prodotto o facendolo pagare molto di più; visite a pagamento onerose solo per correre al più presto al riparo da situazioni scomode.. ho sempre cercato di fare tutto da sola per non pesare su nessuno, ma a volte la mia voce non veniva sentita, finché un giorno ho incontrato una persona speciale:

La Signora ML. Mottes, Presidente A.D.P.Mi. Onlus; una persona di rara gentilezza e disponibilità, la sua conoscenza e professionalità mi hanno subito rapita e tranquillizzata.

A Lei, introduco il mio problema:

“L’argomento è stra-discusso sia nelle chat che via mail di Progetto Diabete, ma ogni tanto mi perdo ... nonostante le mie continue ricerche e telefonate, non capisco nulla: il direttore della mia ASL mi costringe a rinnovare il piano terapeutico ogni 3 mesi perché richiedo troppe strisce per rilevazione della glicemia, secondo lui io avrei diritto a una scatola di 25 strisce al mese contro le mie 5 scatole (ovvero 125); io ho 35 anni e sono una donna diabetica da circa 20 anni; ogni volta porto all’ASL la documentazione del diabetologo con dicitura “Diabete scompensato” (ho un diabete un po’ ballerino nello stesso orario posso avere 34 e il giorno dopo 300 senza alcuna modifica alimentare, fisica o terapeutica); il mio Diabetologo sostiene che è una questione ormonale. Mi rendo conto di essere una spesa per lo stato, ma la legge D.g.r. 9 aprile 2002 - n. 7/8678 sostiene: “i reattivi per la glicemia a favore di pazienti diabetici in terapia insulinica (più di 2 iniezioni/die) vengono forniti di regola fino alle 125 strisce reattive al mese;”
Mi chiedo: è ancora così? O è cambiato qualcosa? Io faccio 3/4 iniezioni al dì, quindi mi sembra di essere in regola; so che è un problema “mondiale” quello della fornitura, ma voglio solo capire se continuare a litigare con il direttore della mia ASL o rassegnarmi e comprare privatamente la mia fornitura come sto già facendo.. perché, sinceramente, ne farei anche a meno, ma purtroppo, non posso..”

Erano anni, forse otto, che peregrinavo all’ASL, discutevo per ottenere ciò che forse mi spettava e ogni volta che la data per i presidi si avvicinava, lo stress aumentava e con lui la glicemia..

Bene, per farla breve, è bastata una segnalazione all’associazione diabetici della provincia di Milano (A.D.P. Mi.) e le cose si sono risolte magicamente e in brevissimo tempo: il mese dopo, quando mi sono ripresentata all’ASL per i presidi, il direttore mi ha accolto cordialmente nell’ufficio e mi ha rinnovato per un anno il piano terapeutico con le strisce necessarie alla mia situazione..

Probabilmente per molti che leggeranno questa lettera, non è nulla di nuovo, molti conoscono già il fantastico lavoro di quest’associazione, ma io, che ho testato con mano con quanta passione, calore e disponibilità si sono prodigati per il mio caso, non potevo che ringraziare pubblicamente e sensibilizzare chi si ostina a fare tutto “senza bisogno di aiuto”, come ho fatto io, a rivolgersi all’Associazione.
Sembrerà stupido o retorico ma non si può sempre fare i “Don Chisciotte contro i mulini a vento”, le cose cambiano e possiamo cambiarle stando uniti e facendoci sentire; i problemi, i disagi ma anche i traguardi devono essere comunicati perché forse in qualche angolino remoto di una stanza c’è un piccolo bambino, un genitore, un ragazzo spensierato e anche un anziano che si sentono soli e proprio non sanno dove sbattere la testa per recuperare un po’ di respiro.
Ecco, l’aiuto concreto arriva dalle associazioni per i diritti ed il sostegno del diabetico come l’A.D.P.Mi. le quali: sono un punto di riferimento; sono in grado di sensibilizzare le autorità sui problemi legati alla malattia; informano sui nuovi prodotti in commercio o in sperimentazione; diffondono le conoscenze sul diabete, le leggi, le procedure e consigliano nomi di specialisti diabetologi cui rivolgersi; promuovono iniziative, convegni e ricerche; e molto altro.
Ringrazio le persone che si adoperano e investono il loro tempo in quest’avventura chiamata diabete e ci prestano la loro mano non solo per sostenerci ma anche per unirci.

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