Dalla Conferenza Stato Regioni

Diabete. Ecco il Piano nazionale. Servizi migliori e risparmi per Ssn

6 dicembre 2012. Alla Conferenza Stato Regioni l’atteso “Piano per la malattia diabetica”. Un progetto ambizioso dal quale si attende un netto miglioramento dell’assistenza, un incremento della prevenzione ed anche un risparmio strategico delle risorse impiegate, e in crescita, per questa malattia.

Diabete. Ecco il Piano nazionale. Servizi migliori e risparmi per Ssn

Diabete. Ecco il Piano nazionale. Servizi migliori e risparmi per Ssn.

6 Dicembre 2012. Alla Conferenza Stato Regioni l’atteso “Piano per la malattia diabetica”. Un progetto ambizioso dal quale si attende un netto miglioramento dell’assistenza, un incremento della prevenzione ed anche un risparmio strategico delle risorse impiegate, e in crescita, per questa malattia.

Attualmente il diabete assorbe infatti il 10-15% dei costi dell’assistenza sanitaria globale, con un onere annuo procapite di 3.348 euro a paziente trattato, per un totale di circa 2.960.000 italiani (dati Istat 2010) affetti dalla malattia, con una spesa complessiva che sfiorerebbe quindi i 10 miliardi di euro l’anno.
Con il Piano Regioni e Governo si impegnerebbero ad una profonda razionalizzazione degli interventi ma anche a un diverso e più incisivo intervento sulla prevenzione della malattia diabetica.

Il Piano punta prima di tutto a ridurre l’impatto del diabete, sia come incidenza che prevalenza della malattia, limitando conseguentemente tutte le ripercussioni che essa ha sulla qualità della vita per il malato e la sua famiglia.
Per farlo il Piano si muove su diversi asset. Prevenzione primaria e diagnosi precoce. Su una migliore definizione degli interventi basandosi sui bisogni complessi di salute del cittadino e contribuendo al miglioramento dell’assistenza alle persone con o a rischio diabete. Per farlo si punta a servizi più efficaci ed efficienti in termini di prevenzione e assistenza, a partire da maggiori garanzie di accesso che evitino discriminazioni sociali.

Ma serve anche la continuità assistenziale, con una maggiore integrazione tra gli operatori e una maggiore attenzione alle evidenze cliniche per una migliore appropriatezza delle cure. Da tutto ciò, almeno questo è l’auspicio, dovremmo ottenere meno malati, migliore assistenza e risparmi per la sanità e su tutti quei costi indiretti che il diabete provoca.

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