SANITA' NEWS 2 Febbraio 2012

MIGLIORA LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA AI MALATI DI DIABETE

Migliorata in 5 anni la cura del diabete In Italia

Migliorata in 5 anni la cura del diabete In Italia. Lo documenta l'aumento di due punti, da 22,2 a 24,3, nel periodo 2005-2009, del valore medio dello ''score Q'', l'indice che consente una valutazione complessiva della prestazione assistenziale dei centri diabetologici del nostro Paese. ''Lo score Q valuta da un punto di vista qualitativo l'efficienza delle cure e dell'assistenza prestate, e conseguentemente l'efficacia nel prevenire le complicanze tipiche del diabete, dall'infarto all'ictus, ai disturbi alla vascolarizzazione, alla mortalita''', spiega Carlo B. Giorda, Presidente Associazione Medici Diabetologi (AMD). A fornire i dati di questo trend sono gli Annali AMD 2011, il rapporto nazionale sulla qualita' dell'assistenza offerta nei centri di diabetologia, redatto annualmente da AMD e presentato oggi a Roma. Il punteggio dello score Q varia da 0 a 40, con tre classi: inferiore a 15, fra 15 e 25, maggiore di 25; un punteggio inferiore a 15 si associa a un aumento del rischio di complicanze di circa l'80%, mentre fra 15 e 25 il rischio e' piu' alto del 20%. ''Un dato importante che emerge - dice Giorda - e' che i centri di diabetologia con score Q superiore a 25 sono passati dal 26,1% al 36,1%, il che si traduce sicuramente in un minor numero di eventi cardiovascolari nelle persone assistite''. Gli Annali AMD analizzano i dati reali di circa un sesto degli italiani con diabete, tracciando un'immagine realmente significativa dell'assistenza diabetologica in Italia. In particolare, la sesta edizione, dal titolo ''Annali AMD 2011 - Livelli di controllo metabolico, pressorio e lipidico e utilizzo dei farmaci nel diabete di tipo 2. Gli anni 2005-2009 a confronto'', valuta l'evoluzione dell'assistenza erogata, sulla base di un campione di oltre 262mila persone con diabete nel 2005, cresciuto a piu' di 415mila nel 2009. ''Gli Annali AMD hanno gia' ricevuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale, perche' costituiscono un database di informazioni inestimabile, che solo Paesi come la Svezia, Israele e in parte gli Stati Uniti, cioe' l'elite della sanita' mondiale, posseggono in forme assimilabili. Sono anche considerati dai ricercatori stranieri un'importante fonte di ispirazione per studi e analisi e abbiamo gia' ricevuto diverse proposte di collaborazione al proposito'', dice Antonio Ceriello, Vicepresidente AMD e membro italiano del Board dell'International Diabetes Federation (IDF). ''Inoltre, alcuni indicatori di processo e di esito intermedio proposti verranno inseriti nelle prossime linee guida mondiali sul diabete dell'IDF. Auspichiamo - aggiunge - che le autorita' di governo della sanita' del nostro Paese vogliano utilizzare gli Annali AMD per riflettere sulle misure da adottare per affrontare la pandemia diabete, che rischia di appesantire ulteriormente il fardello del nostro sistema sanitario. Il diabete e' una malattia che richiede notevoli risorse, economiche, umane e di tempo. Non e' certo banalizzandone la cura, pensando di puntare al risparmio affidandone per esempio la gestione unica del medico di famiglia, come purtroppo pensa un numero elevato di amministratori pubblici, che si otterra' un risultato concreto''.

MIGLIORA LA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA AI MALATI DI DIABETE